L’adenomiosi è una condizione sensibile agli estrogeni che colpisce le donne in età fertile. Essa è caratterizzata dalla presenza di endometrio all’interno della parete muscolare dell’utero (miometrio), provocando una reazione infiammatoria cronica che porta all’ispessimento della parete uterina. Questo ispessimento può essere localizzato e nodulare (adenomioma) o può interessare ampie aree della parete uterina, spesso nella regione posteriore, dando luogo all’adenomiosi diffusa [1].
Si stima che forme lievi di adenomiosi colpiscano circa il 20% delle donne oltre i quarant’anni [2]. Recentemente, sono stati stabiliti criteri standardizzati per la diagnosi non chirurgica dell’adenomiosi tramite ecografia trans-vaginale e risonanza magnetica della pelvi (RMN), entrambi metodi con affidabilità equivalente [3].
Sintomi e Segni
L’adenomiosi può manifestarsi con una varietà di sintomi e segni, tra cui:
- Dismenorrea: mestruazioni dolorose [4].
- Menorragia: aumento della quantità del flusso mestruale [5].
- Dolore pelvico cronico: dolore persistente nella regione pelvica [6].
- Dispaneuria: dolore durante i rapporti sessuali [7].
- Senso di pressione: sensazione di pressione o pesantezza nella zona pelvica [8].
- Sangue mestruale irregolare: ciclo mestruale irregolare e sanguinamento intermestruale [9].
Correlazione con Dolore Pelvico
Il dolore pelvico cronico è uno dei sintomi più comuni e debilitanti associati all’adenomiosi. Studi clinici hanno dimostrato una correlazione significativa tra adenomiosi e dolore pelvico. Questo dolore è spesso descritto come continuo e può peggiorare durante le mestruazioni. Si ritiene che il dolore sia causato dall’infiammazione cronica e dall’irritazione dei nervi nella parete uterina ispessita [10]. La presenza di noduli e lesioni nell’utero può contribuire ulteriormente al dolore, rendendo la condizione particolarmente difficile da gestire per molte donne [11].
Accertamenti Diagnostici
Per diagnosticare l’adenomiosi, si possono utilizzare diversi metodi:
- Ecografia trans-vaginale: una tecnica di imaging che utilizza onde sonore per creare immagini dell’utero e può rilevare ispessimenti nella parete uterina [3].
- Risonanza magnetica della pelvi (RMN): un esame di imaging più dettagliato che può identificare con maggiore precisione la presenza di adenomiosi e la sua estensione [3].
- Esame pelvico: un esame fisico condotto da un medico per rilevare eventuali anomalie nella dimensione e forma dell’utero [12].
- Biopsia endometriale: un campionamento del tessuto endometriale per escludere altre condizioni [13].
Cause Principali
Le cause dell’adenomiosi non sono completamente comprese, ma ci sono diversi fattori che possono contribuire al suo sviluppo:
- Squilibri ormonali: gli estrogeni sono noti per influenzare la crescita del tessuto endometriale [14].
- Interventi chirurgici uterini: precedenti interventi come cesarei o altre chirurgie uterine possono aumentare il rischio di adenomiosi [15].
- Età: l’incidenza di adenomiosi aumenta con l’età, particolarmente nelle donne di età superiore ai 40 anni [2].
- Fattori genetici: una predisposizione genetica può svolgere un ruolo nel suo sviluppo [16].
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