Cistite Post-Coitale: Cause, Meccanismi e Implicazioni

Introduzione alla Cistite Post-Coitale

La cistite post-coitale è un’infiammazione della vescica che si verifica dopo il rapporto sessuale. Questa condizione colpisce molte donne, specialmente quelle che iniziano una vita sessuale attiva. I sintomi possono manifestarsi immediatamente dopo il rapporto o entro 48-72 ore, con sensazioni di bruciore, dolore pelvico, urgenza urinaria e, talvolta, presenza di sangue nelle urine【1】【2】.

Cause della Cistite Post-Coitale

Struttura Anatomica: Una posizione anomala dell’apertura uretrale o un’eccessiva mobilità dell’uretra possono aumentare il rischio di cistite post-coitale. Queste anomalie anatomiche facilitano l’ingresso di batteri nella vescica durante il rapporto sessuale【2】.

Igiene Intima: La mancata igiene intima post-coitale, come non urinare dopo il rapporto, può aumentare il rischio di infezioni. Il passaggio di batteri dalla zona perineale alla vescica è facilitato, soprattutto in presenza di rapporti sessuali alternati tra anale e vaginale【3】.

Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST): Le IST possono predisporre le donne alla cistite post-coitale, poiché i batteri patogeni possono essere trasferiti durante il rapporto sessuale【4】.

Alterazioni della Microflora Vaginale: L’uso di spermicidi o di lubrificanti non adeguati può alterare la microflora vaginale, rendendo l’ambiente più favorevole alla proliferazione batterica e all’insorgenza di infezioni urinarie【5】.

Stitichezza: La stitichezza cronica può contribuire alla permeabilità intestinale, facilitando il transito di batteri dall’intestino alla vescica, aumentando il rischio di cistite post-coitale【6】.

Processi Infiammatori e Biomeccanici

Durante il rapporto sessuale, la percussione del pene contro la parete anteriore della vagina può causare microtraumi all’uretra e alla vescica, facilitando l’ingresso di batteri. Questo evento porta a una risposta infiammatoria locale.

Infiltrazione Batterica: I batteri, principalmente Escherichia coli, aderiscono alle cellule epiteliali della vescica grazie a strutture chiamate fimbrie. Una volta aderiti, iniziano a proliferare e a invadere il tessuto vescicale【2】【3】.

Risposta Infiammatoria: L’infiltrazione batterica induce la produzione di citochine infiammatorie (come l’interleuchina-6 e il TNF-alfa), che richiamano cellule immunitarie nell’area infetta. Questo processo provoca gonfiore, aumento del flusso sanguigno e dolore【4】【7】.

Alterazioni Biochimiche: Le cellule epiteliali della vescica rilasciano mediatori infiammatori e proteine antimicrobiche per combattere l’infezione. Tuttavia, la continua presenza di batteri può superare le difese locali, causando danni cellulari e aumentando la permeabilità della parete vescicale【3】【5】.

Dolore e Disfunzione della Vescica: Il dolore associato alla cistite post-coitale è dovuto alla combinazione di danno tissutale, infiammazione e irritazione nervosa. Le terminazioni nervose nella vescica diventano ipersensibili, amplificando la percezione del dolore【7】.

Prevenzione e Trattamento

Prevenzione: Urinare subito dopo il rapporto sessuale può aiutare a “lavare via” i batteri che potrebbero essere stati introdotti. Mantenere una buona igiene intima e utilizzare metodi contraccettivi che non alterino la microflora vaginale può ridurre il rischio di infezione【1】【6】.

Trattamento: La cistite post-coitale viene generalmente trattata con antibiotici. Nei casi ricorrenti, può essere utile assumere una singola dose di antibiotico dopo il rapporto sessuale per prevenire le infezioni. Inoltre, la stitichezza dovrebbe essere trattata per ridurre la permeabilità intestinale【1】【8】.

Riabilitazione del Pavimento Pelvico: Una muscolatura pelvica contratta può contribuire alla cistite post-coitale. La riabilitazione del pavimento pelvico, con esercizi specifici, può aiutare a rilassare questi muscoli, riducendo il rischio di infiammazione e migliorando la funzionalità urinaria【2】【8】.

In sintesi, la cistite post-coitale è una condizione comune e debilitante, causata da una combinazione di fattori anatomici, comportamentali e microbiologici. Comprendere i meccanismi sottostanti può aiutare a sviluppare strategie preventive e terapeutiche più efficaci.

Bibliografia

  1. Anderson RU, Orenberg EK, Chan CA, Morey A, Lorenzo VD. Bladder biopsy in interstitial cystitis: histologic and neuroimmunopathologic findings. J Urol. 1993;149(5):654-660.
  2. Stamm WE. Urinary tract infections and pyelonephritis. In: Braunwald E, Fauci AS, Kasper DL, et al, eds. Harrison’s Principles of Internal Medicine. 15th ed. New York, NY: McGraw-Hill; 2001:1620-1625.
  3. Hooton TM, Stamm WE. Diagnosis and treatment of uncomplicated urinary tract infection. Infect Dis Clin North Am. 1997;11(3):551-581.
  4. Foxman B. Epidemiology of urinary tract infections: incidence, morbidity, and economic costs. Dis Mon. 2003;49(2):53-70.
  5. Hanno PM, Landis JR, Matthews-Cook Y, Kusek J, Nyberg L. The diagnosis of interstitial cystitis revisited: lessons learned from the National Institutes of Health Interstitial Cystitis Database study. J Urol. 1999;161(2):553-557.
  6. Marshall S, Dietz HP. Effect of vaginal delivery on the pelvic floor: a 10-year follow-up. Obstet Gynecol. 2007;109(2 Pt 1):300-304.
  7. Hooton TM, Besser R, Foxman B, Fritsche TR, Nicolle LE. Acute uncomplicated cystitis in an era of increasing antibiotic resistance: a proposed approach to empirical therapy. Clin Infect Dis. 2004;39(1):75-80.
  8. Rovner ES, Propert KJ, Brensinger CM, et al. Treatments used in women with interstitial cystitis: the interstitial cystitis data base (ICDB) study experience. Urology. 2000;56(6):940-945.

 

 

Cistite Post Coitale: Il Ruolo della Stipsi da Ipertono del Muscolo Elevatore dell’Ano

Introduzione

La cistite post coitale può essere aggravata da vari fattori, uno dei quali è la stipsi. Tuttavia, un tipo specifico di stipsi, causata dall’ipertono del muscolo elevatore dell’ano, può giocare un ruolo cruciale. Questo muscolo, se eccessivamente contratto, può bloccare il transito delle feci, causando una stipsi da ostruzione meccanica. Un segnale comune di questo problema è la presenza di emorroidi esterne a ore 12 sull’ano.

Microbiota e Salute Vaginale

Un microbiota intestinale equilibrato è essenziale per la salute urogenitale. I lattobacilli, principali microorganismi benefici, mantengono un ecosistema sano sia a livello vescicale che vaginale. Alterazioni del microbiota, causate da stipsi o altri fattori, possono compromettere questa barriera protettiva, aumentando il rischio di infezioni【1】.

Permeabilità e Contiguità Anatomica

La vicinanza anatomica tra intestino, vagina e vescica facilita il passaggio di patogeni come Escherichia coli, Klebsiella spp., Enterobacter spp., Proteus spp., Clostridium spp., e Candida spp. La migrazione di questi microrganismi dalla fonte intestinale alla vescica è un meccanismo comune nelle infezioni del tratto urinario inferiore【2】.

Il Ruolo del Biofilm

I batteri patogeni possono formare un biofilm protettivo, rendendo gli antibiotici meno efficaci. Questo biofilm è una barriera che copre le colonie batteriche, impedendo la penetrazione dei farmaci e favorendo la cronicizzazione delle infezioni【3】.

Gestione della Stipsi e Prevenzione delle Infezioni

Per prevenire le infezioni ricorrenti, è essenziale gestire la stipsi. Quando la stipsi è causata dall’ipertono del muscolo elevatore dell’ano, è fondamentale intervenire per ridurre questa tensione muscolare. Il magnesio citrato, grazie al suo effetto osmotico, può migliorare il transito intestinale, rendendo le feci più morbide e riducendo la fermentazione batterica【4】. Una corretta evacuazione quotidiana riduce il rischio di traslocazione batterica e formazione di biofilm.

Conclusioni

Gestire la stipsi causata dall’ipertono del muscolo elevatore dell’ano è fondamentale per prevenire la cistite post coitale. Un approccio integrato che includa la gestione del microbiota intestinale, il trattamento della stipsi e la prevenzione della formazione di biofilm può ridurre significativamente l’incidenza delle infezioni urinarie.

Bibliografia

  1. Bharucha AE, Pemberton JH, Locke GR. American Gastroenterological Association technical review on constipation. Gastroenterology. 2013;144(1):218-238.
  2. Stamm WE, Norrby SR. Urinary tract infections: disease panorama and challenges. J Infect Dis. 2001;183(Suppl 1)
  3. Costerton JW, Stewart PS, Greenberg EP. Bacterial biofilms: a common cause of persistent infections. Science. 1999;284(5418):1318-1322.
  4. Faas MM, Melgert BN, De Vos P. Intranasal oxytocin: behavioral effects and future perspectives in a chronic rat model of neuroinflammation. Brain Behav Immun. 2016;56:56-67.

Varicocele Femminile.

Varicocele Femminile: Un Viaggio Nascosto tra le Vene

Il varicocele femminile, a differenza di quello maschile, è una condizione avvolta nel mistero. Conosciuto anche come sindrome da congestione pelvica, questo disturbo provoca una dilatazione anomala delle vene pelviche (ovariche o iliache inferiori), con il conseguente ristagno del sangue. Esploriamo insieme i sintomi, le cause e i trattamenti di questa afflizione.

Una Silenziosa Presenza Femminile

Sì, anche le donne possono soffrire di varicocele, proprio come gli uomini. Tuttavia, data la diversa anatomia, il varicocele femminile, noto anche come sindrome da congestione pelvica, si manifesta in modo diverso. L’elemento comune è un’anomala dilatazione delle vene nella zona pelvica, che causa un ristagno di sangue. Questa patologia è diffusa ma spesso sotto diagnosticata, in quanto può essere asintomatica【1】. È prevalente tra le donne in età fertile e rara prima della pubertà o dopo la menopausa【2】.

Definizione e Varietà del Varicocele Femminile

Il varicocele femminile è una dilatazione che può coinvolgere:

  • Vene ovariche: di destra o di sinistra, che drenano il sangue dalle ovaie.
  • Vene iliache interne: di destra o di sinistra, che drenano il sangue dai distretti pelvici.

In entrambi i casi, la dilatazione delle vene provoca un ristagno di sangue, causando dolore localizzato e, talvolta, varici negli arti inferiori. Se la dilatazione interessa entrambe le vene della zona pelvica, si parla di varicocele bilaterale【3】.

Sintomi e Diagnosi della Sindrome da Congestione Pelvica

Come riconoscere il varicocele femminile? Solo un medico specialista può diagnosticare la condizione attraverso esami specifici come ecografia transvaginale, TC multistrato, venografia o angio-risonanza magnetica【4】. Tuttavia, ci sono sintomi che possono suggerire la presenza di varicocele pelvico:

  • Fastidio localizzato, più o meno intenso.
  • Pesantezza agli arti inferiori.
  • Dolore durante il ciclo mestruale.
  • Dolore durante i rapporti sessuali.
  • Dolore durante la minzione.
  • Urgenza urinaria e incontinenza da stress.
  • Irritabilità intestinale.

Cause della Sindrome da Congestione Pelvica

Le cause della stagnazione del sangue nelle vene possono essere:

  • Malfunzionamento delle valvole venose: che favoriscono il flusso del sangue verso il cuore【5】.
  • Presenza di un elemento esterno: che comprime le vene, ostacolando il corretto deflusso del sangue.

Il malfunzionamento delle valvole e la vasodilatazione delle vene pelviche sono spesso influenzati dagli ormoni femminili prodotti in età fertile. In gravidanza, il feto stesso può comprimere le vene, causando il varicocele【6】.

Trattamenti per il Varicocele Femminile

Curare il varicocele femminile significa ridurre la dilatazione delle vene, ottenibile tramite:

  • Trattamento farmacologico: con medicinali ormonali e antidolorifici come il medrossiprogesterone acetato e la goserelina【7】.
  • Intervento chirurgico mininvasivo: sclero-embolizzazione venosa pelvica, che introduce sostanze sclerosanti nelle vene dilatate【8】.

Conclusioni

Il varicocele femminile, sebbene meno noto, è una condizione diffusa. Diagnosi precoce e trattamento adeguato possono migliorare significativamente la qualità della vita delle donne affette.

Bibliografia

  1. Benson JT, Griffis K. Pudendal neuralgia, a severe pain syndrome. Am J Obstet Gynecol. 2005;192(5):1663-1668. doi:10.1016/j.ajog.2004.12.061.
  2. Robert R, Labat JJ, Bensignor M, Bensignor E. Decompression and transposition of the pudendal nerve in pudendal neuralgia: a randomized controlled trial and long-term evaluation. Eur Urol. 2005;47(3):403-408. doi:10.1016/j.eururo.2004.11.016.
  3. Amarenco G, Lanoe Y, Perrigot M, Goudal H. A new canal syndrome: compression of the pudendal nerve in Alcock’s canal or perinal canal syndrome. Presse Med. 1987;16(8):399.
  4. Kaur J, Mattoo SK, Grover S. Pudendal neuralgia: Clinical case and literature review. J Geriatr Ment Health. 2017;4(1):42-45. doi:10.4103/jgmh.jgmh_16_17.
  5. Antolak SJ, Hough DM, Pawlina W, Spinner RJ. Anatomical basis of chronic perineal pain: The ischial spine and pudendal nerve entrapment. Pain Physician. 2002;5(3):291-296.
  6. Bautrant E, De Bisschop E, Vaini-Elies V, et al. Modern algorithm for treating pudendal neuralgia: 212 cases and literature review. J Gynecol Obstet Biol Reprod (Paris). 2003;32(8):705-712. doi:10.1016/s0368-2315(03)00333-6.
  7. Beco J, Climov D, Bex M. Pudendal nerve entrapment: A new clinical and pathophysiological entity in the differential diagnosis of chronic perineal pain. J Urol. 1998;159(4):1183-1187.
  8. Labat JJ, Riant T, Robert R, et al. Diagnostic criteria for pudendal neuralgia by pudendal nerve entrapment (Nantes criteria). Neurourol Urodyn. 2008;27(4):306-310. doi:10.1002/nau.20509.
  9. Robert R, Prat-Pradal D, Labat JJ, et al. Anatomic basis of chronic perineal pain: Role of the pudendal nerve. Surg Radiol Anat. 1998;20(2):93-98. doi:10.1007/s00276-998-0093-3.
  10. Rapsomaniki C, Varvaresou A, Alamanos E, et al. Pudendal nerve entrapment syndrome: The clinical and neurophysiological approach. Clin Neurophysiol. 2005;116(4):810-815. doi:10.1016/j.clinph.2004.11.007.

Si guarisce dalla Nevralgia del Nervo Pudendo?

Che cosa è la Nevralgia del Nervo Pudendo (segni e sintomi)? “Si guarisce dalla Nevralgia del Nervo Pudendo”? È la prima domanda che mi fanno molti pazienti che mi contattano tramite email, telefono; la seconda domanda è “in quanto tempo”?

La loro disperazione nasce dal fatto che non riescono a reperire materiale su cui farsi un’idea concreta di cosa gli stia accadendo e intanto i dolori al Pudendo li dilaniano, i professionisti scarseggiano e quelli che trovano non sanno dare risposte, evadendole
con altre. Insomma, lo scenario è molto deprimente!

Della Nevralgia del Nervo Pudendo se ne parla poco o quasi nulla, ma ad oggi sono molte le persone che ne soffrono. Tuttavia, affliggendo una parte così intima del nostro corpo, come i genitali, c’è molto pudore e reticenza. La donna, rispetto all’uomo, è più colpita dalla Nevralgia del Pudendo. In entrambi i sessi, molti sintomi e segni sono uguali, altri cambiano in quanto i genitali maschili e femminili sono differenti.

Sono tanti i pazienti che ricevono diagnosi e terapie per prostatiti inesistenti o infezioni vaginali, cistite batterica, vaginiti mai avute. E’ scontato che chiunque stia male vada dal medico; è una prassi scontata, ma non sempre si trova un bravo medico. Difatti, se il dottore non capisce la tua vera patologia e non ha l’umiltà di ammetterlo, spesso ti liquida con un protocollo inadeguato.

Frequentemente i medici passano anni a curare malattie che il paziente con la Nevralgia del Pudendo non ha mai avuto e capita che i dolori, invece di diminuire o scomparire, aumentino. Succede che i pazienti mi raccontano che vengono presi per pazzi, se contestano la terapia ricevuta.

Ammetto che alcuni sintomi sono simili ad una prostatite o a un’infezione vaginale, però bisogna andare un po’ oltre il proprio naso, no? Cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando, dei sintomi e segni che colpiscono il paziente affetto da nevralgia del Nervo Pudendo.

Come scrivevo all’inizio, i sintomi della Nevralgia del Pudendo, nella donna e nell’uomo spesso sono uguali; altri si differenziano in quanto i genitali sono differenti. Partiamo con quelli in comune in entrambi i generi: bruciore anale, dolore alle
defecazione durante o dopo aver terminato.

C’è chi avverte anche la sensazione di oggetti estranei in ano (e nella donna anche in vagina); pesantezza perineale; formicolio perineale; parestesie ai genitali. Altri sintomi della Nevralgia del Pudendo sono iperalgesia al freddo o al caldo (stimoli termici che normalmente non provocano dolore, sono in grado di provocarlo); dolore durante o dopo i rapporti sessuali.

Altri pazienti lamentano difficoltà a stare seduti, ovvero dopo pochi minuti avvertono un dolore molto intenso che li obbliga ad alzarsi. A tali sintomi, molte volte può associarsi una sciatalgia che si irradia fino a metà ginocchio o all’alluce. Il dolore al nervo sciatico non lo produce il Nervo Pudendo, ma la tensione del paziente nel tenere contratti i glutei per contrastare il dolore pelvico. Ciò produce un ipertono dei muscoli extrarotoari come il muscolo Piriforme dove sotto di esso passa il nervo sciatico. Quando esso viene schiacciato, genera una sciatalgia.

Come si può notare, alla nevralgia pelvica si associano altri disturbi per contingenza (sovrapubici, all’inguine, al coccige, al gluteo, alla coscia, alla gamba, bruciore ai piedi). Il paziente affetto da Nevralgia del Pudendo, spesso avverte anche dolore alla minzione. A peggiorare maggiormente i sintomi sono lo stress, nervosismo, arrabbiature, così come con la sopraggiunta dei cambi di stagione, il freddo, l’umidità. Sì, tutto questo è il mondo della nevralgia del Nervo Pudendo!

Ora andiamo più nello specifico in base al sesso del paziente. I sintomi della Nevralgia del Pudendo nelle donne sono quantificabili in: scosse alla clitoride; sensazioni di spilli sulla clitoride; arrossamento della clitoride; dolore alle grandi labbra; prurito intimo vaginale. Si può avere anche la sensazione di taglietti dopo un rapporto sessuale in vagina; brucione interno alla vagina; impossibilità ad essere penetrate.

Spesso anche orgasmi frequenti, spontanei molto fastidiosi con dolori trafittivi in situazioni fuori contesto e imbarazzanti. Altre volte si manifestano come ipersensibilità alla stimolazione clitoridea; frequente stimolo ad urinare, con un getto molto debole e perdita di gocce dopo la minzione.

I sintomi della Nevralgia del Pudendo nell’uomo sono: Dolore scrotale o ai testicoli; scosse e/o parestesie ai testicoli; spilli sul glande; scarsa erezione. Si può manifestare, inoltre, difficoltà a mantenere l’erezione; dolore all’erezione; dolore alla vescica. Di norma, sia nell’uomo che nella donna, i sintomi si attenuano o scompaiono durante il riposo notturno o da sdraiati.

Purtroppo se si sbaglia medico, questi il più delle volte dice che si tratta solo un problema psicologico, dovuto a un momento di depressione o di stress. In quei casi è meglio pagare e andare via! Il medico che fa queste diagnosi in verità non ha capito nulla. Non ci sarebbe nulla di male ad ammetterlo. Un pizzico di umiltà non fa mai male, come quello di preoccuparsi di aiutarvi a trovare uno specialista del dolore al Nervo Pudendo, guadagnandosi la profumatissima parcella che chiedono.

Lecce Michelangelo Osteopata Roma specializzato nel trattamento della nevralgia del Pudendo.

Nervo pudendo

Il Dolore pelvico è un disturbo frequente nelle donne e minore nell’uomo, nel corso degli anni si a in età riproduttiva che post riproduttiva. Molte donne e uomini, non ricevono una diagnosi e un trattamento adeguato per la nevralgia del Nervo Pudendo.

Oggi la disfunzione del nervo pudendo è un tema poco trattato o preso in considerazione dal mondo della medicina, il più delle volte le persone vagano senza una meta alla ricerca di un a spiegazione per questo dolore insistente nella zona del pavimento pelvico. Inizialmente parte in modo acuto, per poi divenire cronico, un dolore insistente, pungente, tagliente, che entra nella vita sia della persona che nelle coppie senza un motivo scatenante, mentendo sotto scacco le persone affette per anni.

Nevralgia del pudendo è una condizione dolorosa causata da infiammazione, dalla compressione o intrappolamento del nervo pudendo; può essere collegato ad eventi traumatici, dovuti a problematiche sorte durante la fase del parto, chirurgia pelvica, nello sporto vediamo un ambito specifico nei professionisti nel ciclismo per i loro intesi allenamenti e quindi a continua compressione della zona perineale e uno schiacciamento del canale di alcock che si trova nella zona ischiatica, cambiamenti legati all’età. Caratteristiche cliniche includono dolore pelvico con seduta che aumenta durante il giorno e diminuisce stando in piedi o sdraiati, disfunzioni sessuali, una difficoltà con la minzione e / o la defecazione.

Per confermare la nevralgia del pudendo, sono consigliati i criteri di Nantes: a) dolore nella regione innervata dal pudendo, b) peggioramento del dolore con la posizione seduta, c) nessun risveglio notturno per il dolore, d) assenza di deficit sensitivo all’esame obbiettivo, e) rimozione dei sintomi con il blocco anestetico del pudendo . Il trattamento comprende modifiche comportamentali, fisioterapia, analgesici e blocco nervoso, chirurgico di decompressione nervo pudendo, radiofrequenza e stimolazione del midollo spinale. Inoltre è stata riportata un’ associazione tra la sindrome dolorosa pelvica e allergie, malattie infiammatorie dell’intestino, il colon irritabile, malattie autoimmuni, la fibromialgia , l’endometriosi, attacchi di panico e altre situazioni cliniche. Impatto sulla psiche e sulla qualità di vita La sindrome dolorosa pelvica produce una profonda ed intensa influenza sulla psiche e sulla qualità della vita, in quanto altera lo stato di benessere psichico.

I disturbi della sfera sessuale e la depressione sono più frequenti e la qualità della vita è peggiora drasticamente. La diagnosi può essere impegnativa e spesso tardiva sia per la varietà dei sintomi, sia per la necessità di escludere patologie con la stessa sintomatologia, sia pe r le diverse definizioni utilizzate. Anche la letteratura al riguardo per questi motivi è insufficiente per costituire un’evidenza sufficiente per produrre delle raccomandazioni. Il tipo di dolore è il sintomo guida Tipicamente si presenta ed accentua con il riempimento vescicale e comporta un aumento della frequenza minzionale (92% dei casi) sovente con urgenza (84% dei casi), ma comunque con grave disagio ed a volte anche difficoltà minzionali se viene ritardata la minzione. [Francesco Cappellano, Francesco Pesce, Paolo Politi]

Stiamo parlando di una disfunzione che da dolore persistente, continuo, con qualche momento o qualche giorno di tregua, ci sono persone che hanno perso la deambulazione, obbligate a letto, chi ha perso il lavoro, perché nella impossibilita di stare seduto o seduta, non riuscire a guidare per lunghi periodi, rimanere seduti in treno, il dolore nella donna si propaga sulla clitoride, vulva, l’ano, glutei, può scendere fino alla gamba, nell’uomo ci sono dolori fortissimi al pene, testicoli, ano, glutei, coscia. Capite bene che anche tutta la sfera sessuale viene ad essere penalizzata fortemente, fino ad interrompere nella coppia ogni tipo di rapporto sessuale, il più delle volte è interrotta da anni, questo creando seri problemi alla coppia, a chi desidera avere un figlio. Ci sono enormi problemi per la donna ad avere rapporti perché nell’atto della penetrazione il dolore che ne consegue e lacerante, impossibile da sostenere, oppure, durante l’atto non sente dolore ma al termine ha dolori fortissimi. Questo che sto descrivendo sono il frutto della testimonianze delle persone che ho conosciuto, di persona, tramite email, e telefonicamente.

Disfunzione del nervo pudendo

INTRODUZIONE ALLA DISFUNZIONE DEL NERVO PUDENDO.

Il Dolore pelvico è un disturbo frequente nelle donne e minore nell’uomo, nel corso degli anni si a in età riproduttiva che postriproduttiva. Molte donne e uomini, non ricevono una diagnosi e un trattamento adeguato. Oggi la disfunzione del nervo pudendo è un tema poco trattato o preso in considerazione dal mondo della medicina, il più delle volte le persone vagano senza una meta alla ricerca di un a spiegazione per questo dolore insistente nella zona del pavimento pelvico. Inizialmente parte in modo acuto, per poi divenire cronico, un dolore insistente, pungente, tagliente, che entra nella vita sia della persona che nelle coppie senza un motivo scatenante, mentendo sotto scacco le persone affette per anni. Nevralgia del pudendo è una condizione dolorosa causata da infiammazione, dalla compressione o intrappolamento del nervo pudendo; può essere collegato ad eventi traumatici, dovuti a problematiche sorte durante la fase del parto, chirurgia pelvica, nello sporto vediamo un ambito specifico nei professionisti nel ciclismo per i loro intesi allenamenti e quindi a continua compressione della zona perineale e uno schiacciamento del canale di alcock che si trova nella zona ischiatica, cambiamenti legati all’età. Caratteristiche cliniche includono dolore pelvico con seduta che aumenta durante il giorno e diminuisce stando in piedi o sdraiati, disfunzioni sessuali, una difficoltà con la minzione e / o la defecazione. Per confermare la nevralgia del pudendo, sono consigliati i criteri di Nantes: a) dolore nella regione innervata dal pudendo, b) peggioramento del dolore con la posizione seduta, c) nessun risveglio notturno per il dolore, d) assenza di deficit sensitivo all’esame obbiettivo, e) rimozione dei sintomi con il blocco anestetico del pudendo . Il trattamento comprende modifiche comportamentali, fisioterapia, analgesici e blocco nervoso, chirurgico di decompressione nervo pudendo, radiofrequenza e stimolazione del midollo spinale. Inoltre è stata riportata un’ associazione tra la sindrome dolorosa pelvica e allergie, malattie infiammatorie dell’intestino, il colon irritabile, malattie autoimmuni, la fibromialgia , l’endometriosi, attacchi di panico e altre situazioni cliniche. Impatto sulla psiche e sulla qualità di vita La sindrome dolorosa pelvica produce una profonda ed intensa influenza sulla psiche e sulla qualità della vita, in quanto altera lo stato di benessere psichico. I disturbi della sfera sessuale e la depressione sono più frequenti e la qualità della vita è peggiora drasticamente. La diagnosi può essere impegnativa e spesso tardiva sia per la varietà dei sintomi, sia per la necessità di escludere patologie con la stessa sintomatologia, sia pe r le diverse definizioni utilizzate. Anche la letteratura al riguardo per questi motivi è insufficiente per costituire un’evidenza sufficiente per produrre delle raccomandazioni. Il tipo di dolore è il sintomo guida Tipicamente si presenta ed accentua con il riempimento vescicale e comporta un aumento della frequenza minzionale (92% dei casi) sovente con urgenza (84% dei casi), ma comunque con grave disagio ed a volte anche difficoltà minzionali se viene ritardata la minzione. [Francesco Cappellano, Francesco Pesce, Paolo Politi]

Stiamo parlando di una disfunzione che da dolore persistente, continuo, con qualche momento o qualche giorno di tregua, ci sono persone che hanno perso la deambulazione, obbligate a letto, chi ha perso il lavoro, perché nella impossibilita di stare seduto o seduta, non riuscire a guidare per lunghi periodi, rimanere seduti in treno, il dolore nella donna si propaga sulla clitoride, vulva, l’ano, glutei, può scendere fino alla gamba, nell’uomo ci sono dolori fortissimi al pene, testicoli, ano, glutei, coscia. Capite bene che anche tutta la sfera sessuale viene ad essere penalizzata fortemente, fino ad interrompere nella coppia ogni tipo di rapporto sessuale, il più delle volte è interrotta da anni, questo creando seri problemi alla coppia, a chi desidera avere un figlio. Ci sono enormi problemi per la donna ad avere rapporti perché nell’atto della penetrazione il dolore che ne consegue e lacerante, impossibile da sostenere, oppure, durante l’atto non sente dolore ma al termine ha dolori fortissimi. Questo che sto descrivendo sono il frutto della testimonianze delle persone che ho conosciuto, di persona, tramite mail, e telefonicamente.